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Settimana 5: L’interazione è il monumento

Martedì, 6 Marzo 2018

1 Leave a comment on paragrafo 1 0 Settimana 5: L’interazione è il monumento

26 Febbraio – 5 Marzo 2018

2 Leave a comment on paragrafo 2 0 Parole chiave: monumento, interazione, digitale, digitalizzare, futuro

Una domanda apparentemente innocua

3 Leave a comment on paragrafo 3 0 Il fulcro della settimana 5 sta tutto in questa domanda:
“…sicuramente lei conoscerà la storia di San Sabino vescovo di Canosa e di tutti i monumenti fatti costruire da lui riportanti le sue iniziali. Questi monumenti sarebbero belli da farli conoscere e portarli nelle piazze europee?”

Tre considerazioni

4 Leave a comment on paragrafo 4 0 “La risposta è sì e no. La ricostruzione tridimensionale di siti archeologici o comunque di interesse culturale è un’opera di documentazione sicuramente utile ai fini della conservazione storica, ma da sola serve a poco o a nulla dal punto di vista della promozione e comunicazione. Al massimo è utile a suscitare un momentaneo effetto di stupore, che dura pochissimo fino al successivo stimolo diverso. Tra l’altro, le ricostruzioni 3d tecnicamente e scientificamente accurate in genere non si possono neanche usare a livello promozionale perché inadatto ad essere riprodotte velocemente su smartphone e computer. Bisognerebbe procedere con tecniche completamente diverse che sono quelle dei videogiochi che lavorano molto di più sull’illusione ottica. A parte questo, ci sono due considerazioni da fare.

5 Leave a comment on paragrafo 5 0 La prima è che limitarsi a produrre oggetti digitali che riproducano il reale dal punto di vista della promozione è semplicemente uno spreco di soldi, se non c’è dietro la progettazione di una campagna di comunicazione degna di questo nome. Per capirsi, creare una ricostruzione 3d di Monteriggioni da usare come sfondo per una avventura della serie di videogame Assassin’s Creed è una operazione geniale dal punto di vista della promozione. Portare a termine un progetto di ricostruzione in 3d di un sito archeologico senza sapere bene come usarlo dopo l’inevitabile convegno/conferenza stampa nel quale si autocelebra il risultato è una operazione fine a se stessa. Tra l’altro questo tipo di riproduzioni saranno sempre più comuni col passare degli anni e ci vorrà altro per attirare l’attenzione. Nei primi mesi dalla diffusione sul mercato della nuova tecnologia una fotocopia a colori di un capolavoro della pittura destava attenzione, ora non la degnerebbe nessuno di uno sguardo.

6 Leave a comment on paragrafo 6 0 La seconda considerazione è che una semplice esposizione di riproduzioni digitali di oggetti può essere bellissima, ma non ha nulla a che vedere con un monumento se non c’è un messaggio forte e chiaro che vogliamo trasmettere sulla cultura della nostra comunità contemporanea. Nel momento in cui nasce un monumento si declina esclusivamente al futuro partendo dal presente. Se no, è una mostra, una esposizione, un museo, ma non un monumento. Per assumere un valore monumentale dovremmo per esempio provare a spiegare come queste reliquie del passato concorrano a determinare la nostra identità contemporanea. L’accezione che noi diamo al termine “territorio” è propria solo ad alcune culture. Per esempio, un americano medio non comprende cosa vogliamo dire quanto affermiamo orgogliosamente che un prodotto agroalimentare è espressione del nostro territorio. Questo legame col territorio attraverso la sua storia è un valore della nostra società e potrebbe essere un messaggio da dare ai posteri. La pura riproduzione di una cattedrale non è un messaggio. È solo la copia del messaggio di altri.

7 Leave a comment on paragrafo 7 0 In realtà c’è un terzo aspetto quando entra in gioco il digitale: il digitale ha senso solo se visto come parte di un processo. Nell’immaginare un monumento non dobbiamo focalizzarci sugli “oggetti” che lo compongono, ma sull’interazione che genererà con gli esseri umani con i quali entrerà in contatto. L’interazione è il monumento.

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Fonte:http://www.piazzaeuropa.it/brainstorming/settimana-4-prime-ipotesi-2/